IMOLA: Scalerandi (13’ pt Tiozzo); Polidori, Donattini, Ferretti, Casolini; Bianconcini, Carli; Giangregorio, Ugolini (36’ pt Monduzzi), Romano (cap.); Olivato F. (26’ st Sabbioni), Olivato R.; Ricci, Calderan, Pilani. A disp. Modeni, Monterisi, Salvatori. All. Stefano Raffin.
LIVORNO RUGBY: Canepa; Freschi (37’ st Vellutini), Menicucci, Merani (cap.), Meini; Gesi Si., Zannoni N.; Mernone, Scrocco (20’ st Berthomier), Bottari; Castellani (30’ Pardini), Gragnani Gia. (37’ st Mazzocca); Ravalle, Campanile T. (1’ st Bufalini), Ciapparelli G. All. Michele Ceccherini (squalificato; in panchina Stefano Gesi). ARBITRO: Marco Spirito di Prato.
MARCATORI: 6’ pt Pilani- non trasformata, 11’ Zannoni N.- trasformazione Canepa, 15’pt. Casolini- trasformazione Tiozzo, 20’pt Donattini- trasformazione Tiozzo, 25’pt Meini- non trasformata, 30’pt Mernone- trasformazione Canepa, 37’pt Merani- non trasformata; 16’st Polidori- trasformazione Tiozzo, 39’st Menicucci- non trasformata.
NOTE: nessun cartellino estratto dall’arbitro. In classifica 2 punti per l’Imola, che ha perso (doppio bonus; scarto inferiore alle sette lunghezze e quattro mete all’attivo) e 5 per il Livorno, che ha vinto e si è assicurato il bonus-attacco (cinque mete).
Non riesce all’Imola Rugby l’impresa di centrare la seconda vittoria consecutiva e viene superata per l’ennesima volta al fotofinish dal Livorno Rugby, capace di espugnare il “Zanelli-Tassinari”. Bicchiere comunque mezzo pieno in casa rossoblù, visto che i ragazzi di Raffin sono protagonisti di una prestazione gagliarda al cospetto di una squadra fortissima, giunta al nono successo su undici partite giocate. Imola inoltre porta a casa due punti di importanza capitale per la classifica (grazie al bonus offensivo e ad uno scarto inferiore alle sette lunghezze), che permettono di allungare ulteriormente sul fanalino di coda Formigine, e la consapevolezza del lavoro fin qui svolto dallo staff tecnico romagnolo. Se nella gara di andata infatti non c’era stata partita, tanto che Livorno era riuscita a mettere sotto la compagine imolese sin dalle prime battute di gioco, in riva al Santerno il canovaccio è stato ben diverso, e i labronici (al netto delle assenze) hanno dovuto sudare le proverbiali sette camicie.
LA CRONACA– Prima frazione scoppiettante, ricca di continui sorpassi e controsorpassi. Pilani va in meta ma senza trasformazione, 5’ dopo Zannoni e Canepa confezionano il primo vantaggio ospite, ma è Imola a vestire i panni della protagonista e a metà frazione si trova avanti sul 19 a 7. Complice un calo fisico dei rossoblù, Livorno sale decisamente di tono, dimostrando una grande qualità che ha permesso di essere la seconda forza del girone (dopo Firenze): in un amen, i labronici firmano tre mete e vanno a riposo sul 26 a 19. Ad inizio ripresa, l’ala di casa Polidori trova il pareggio, infondendo grande coraggio nei suoi, che se la giocano alla pari anche per larga parte della ripresa. Proprio sul finire di gara, ecco la beffa per Romano e compagni: al 39’ infatti Menicucci trova la meta (non trasformata) che regala un successo insperato a Livorno, che centra così la quinta vittoria esterna della propria stagione. A Imola, ancora una volta, restano i rimpianti, per non essere riusciti a concretizzare al massimo una bella prestazione, rimandando ancora la prima gioia casalinga di questa stagione.
STEFANO RAFFIN (Allenatore Imola Rugby): “Sono molto contento del risultato raggiunto e di come i ragazzi hanno approcciato la partita, portando a casa 2 punti molto importanti in ottica classifica e raggiungimento obbiettivi. Livorno ci ha messo a dura prova, sono una squadra ostica con un gioco fatto di espressioni di forza nella mischia e sui punti d’incontro. Il totale rispetto del game plan ci ha consentito di gestire al meglio la partita con ampi momenti in cui siamo stati in vantaggio. Pecchiamo, ancora una volta, sul piano del game management, consentendo agli avversari di rientrare nel finale in partita, ma sono certo che anche sotto questo aspetto miglioreremo. Voglio complimentarmi davvero con tutti i ragazzi che anche nei momenti di difficoltà, come l’infortunio al nostro n. 10 (per fortuna poi risoltosi con solo tanto spavento), hanno saputo adattarsi e trovare soluzioni per continuare a giocare ad un alto ritmo”.